Proposta IVA aliquota zero per la sanità
La Commissione Europea, lo scorso 18 gennaio, ha formulato al Consiglio dell’Unione Europea una proposta di modifica della Direttiva IVA 2006/112/CE per ciò che concerne il sistema delle aliquote ridotte. L’attuale testo posto all’esame da parte della Commissione non affronta in modo esplicito il sistema delle esenzioni IVA nel settore della sanità, ma il Consiglio potrebbe meglio chiarire questo punto arrivando ad eliminarne gli inconvenienti.
Il sistema infatti delle esenzioni IVA in vigore a livello europeo e, quindi, italiano, non è più quel “beneficio” che il Legislatore degli anni ’70 intendeva, ma un ostacolo alla modernizzazione e all’introduzione di tecnologie, esternalizzazioni e gestione a rete dei servizi, tutte componenti importanti per migliorare la sostenibilità del sistema.
Da queste considerazioni nasce la proposta del CNETO che la direttiva europea preveda obbligatoriamente un’aliquota 0 (zero) per la fornitura di beni o le prestazioni di servizi per tutte le attività sanitarie, come ad es. a) immobili strumentali, b) tecnologie, c) contratti di global service e di rete sia relativi agli immobili sia relativi alle attrezzature tecnologiche che ai servizi
La proposta rappresenta un’importante opportunità per il settore della sanità e per il suo indotto, ad oggi, frenati in tutta Europa da una normativa ormai “obsoleta”.
Il CNETO, i cui associati sono operatori qualificati nei vari settori della sanità, reputa importante e doveroso seguire gli sviluppi dell’iter legislativo europeo e i relativi interventi delle autorità italiane e si rende disponibile a partecipare a tavoli tecnici con i diversi Enti istituzionali.
L’applicazione di un’aliquota obbligatoria azzerata o ridotta a favore di tutti i principali acquisti di beni e servizi diretti ai settori delle esenzioni sociali potrebbe, infatti, favorire l’innovazione e gli investimenti in strutture e apparecchiature per la salute.
